di e con Francesca Botti

alla chitarra Paolo Marocchio

musiche di Tenco, Ciampi, Gaetano e Ruggeri.

Una donna sola, tra un bicchiere di vino e l’altro, parla d’amore. Sommersa da parole vuote, cerca di darne una definizione e di capirne le regole. L’amore per un uomo e la sua assenza. Le viene naturale allora raccontare aneddoti, storie, ricordi, approcci falliti e momenti di gioia; e poi cantare, perché è liberatorio e toccante allo stesso tempo. La musica interrompe, commenta e prova a suggerire una risposta attraverso le note.

Ma se nella confusione del bar arriva un altro uomo? In un attimo tutto cambia e la possibilità di un nuovo amore spinge la donna ad esibire una passerella di luoghi comuni della civetteria femminile. Ma davvero è irrinunciabile un nuovo amore?

Il racconto la porta a giocare con il pubblico e a farlo suo interlocutore.
Il teatro è il luogo in cui, sul filo della leggerezza, ci si può porre anche le domande più intime, le più vere: “ma era questa la felicità, la vita che volevo?”

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